Con l’archiviazione di fatto del green pass e la limitazione dell’obbligo di mascherina al chiuso, dal primo maggio si allentano le regole per la gestione della pandemia. La maggior parte delle norme previste dall’ultimo decreto anti-Covid del 24 marzo è in scadenza il 30 aprile. Quelle relative all’obbligo di green pass non saranno prorogate dal governo. Il certificato verde non sarà più richiesto per nessuna attività, ad eccezione delle visite in ospedale.
MASCHERINE
La mascherina Ffp2 resterà obbligatoria fino al 15 giugno a bordo di tutti i mezzi di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza e andrà indossata per gli spettacoli e gli eventi sportivi al chiuso. Nel testo non si fa riferimento al lavoro, sia pubblico che privato, dove varranno i protocolli tra imprese e sindacati. «E’ comunque raccomandato di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico».
Non si prevedono misure per negozi, supermercati, ristoranti, bar, stadi e spettacoli all’aperto. Significa che qui la mascherina si potrà togliere, anche se resta la raccomandazione ad utilizzarla.
Al lavoro protocollo imprese sindacati su mascherine
Nei luoghi di lavoro privati valgono i protocolli tra imprese e sindacato. Quello attuale anti-Covid sottoscritto ad aprile 2020 e rinnovato un anno fa, prevede l’obbligo di mascherina. Imprese e sindacati si rivedranno il 4 maggio per verificare se prorogare o modificare le attuali regole, che restano in vigore fino a quella data. L’obbligo potrebbe restare o ci si potrebbe limitare a una raccomandazione.
Green pass non più richiesto dal 1° maggio
Dal primo maggio non servirà più il green pass per frequentare palestre e piscine al chiuso, partecipare a feste e cerimonie, convegni e congressi, entrare in discoteche e sale da gioco, andare al cinema e a teatro. L’unica eccezione sono le visite in ambito sanitario.
Dal 1° maggio decade anche l’obbligo di green pass base per accedere al luogo di lavoro, consumare in bar e ristoranti al chiuso, salire su aerei, treni, traghetti e pullman intra-regionali, partecipare a concorsi pubblici, accedere alle mense, andare allo stadio e assistere a spettacoli teatrali e concerti all’aperto. In tutti questi luoghi l’accesso diventa libero.